L'eredità cromatica di Giorgio Armani

L'eredità cromatica di Giorgio Armani

L'eredità cromatica di Giorgio Armani, il mio tributo al grande stilista. Il greige, il navy blu, i colori del mare e un’esplosione controllata di colori: grigi metallici, azzurri acquosi, verdi freddi e siderali, tocchi di rosa cipria

Quando il giallo valorizza le bionde Lettura L'eredità cromatica di Giorgio Armani 10 minuti

Questo articolo è stato scritto da Marianna Caporali in omaggio a Giorgio Armani - Foto credits Launchmetrics/Spotlight

Tra mare e città: il paesaggio interiore di Giorgio Armani nei suoi colori

Giorgio Armani - Sfilata PE 2011 - "La femme bleue"

Ho impiegato tempo prima di misurarmi con questa ricerca. E non perchè fossi troppo impegnata, ma piuttosto perchè la notizia della scomparsa di Giorgio Armani mi ha colpita profondamente: ho avvertito la perdita e il disorientamento che seguono l'addio a una figura così centrale, capace di influenzare lo stile, l'immagine dell'Italia nel mondo e il panorama dell'imprenditoria italiana.

Non credo di poter aggiungere molto a quanto è stato detto. Sulla sua moda, sullo stile Armani, sulla sua vita, sulla sua persona. Posso però rendergli un distinto omaggio esplorando di lui e del suo lavoro un aspetto a me più vicino e familiare, il colore. Così mi sono approcciata allo studio delle sue collezioni e alle rare e scarne dichiarazioni che Giorgio Armani ha rilasciato negli anni alla stampa su questo argomento.

Ho studiato lo sviluppo delle sue palette cromatiche, durante un percorso che ha dimostrato un'evoluzione espressiva sempre all'insegna di un rigore coerente con le sue cifre stilistiche.
Ho cercato di interpretare dalle collezioni in passerella come i suoi paesaggi interiori e le sue passioni si sono riflessi nelle sue scelte cromatiche, di ogni capo, dettaglio, ricamo.

Il greige, l'inizio di uno stile che diventa mondiale

Giorgio Armani AI 2018/2019

Parlando della palette dei colori di Giorgio Armani, non possiamo non citare subito il "greige", questo colore di sintesi tra il grigio e il beige che lo ha reso celebre alla fine degli anni '70 e nei primi anni '80, rendendo ogni sua creazione e sfilata iconica, riconoscibile, "armaniana".

"Cercavo una tonalità che fosse calda ma allo stesso tempo metropolitana, sobria ma non scontata. E il greige è tutto questo per me: discreto, sofisticato e naturale. Amo i colori naturali, danno un profondo senso di tranquillità e serenità, e sono una base sulla quale si può costruire qualsiasi cosa... Il greige è come un colore di sfondo: qualcosa  che rimane, sopra il quale puoi immaginare abbinamenti di volta in volta diversi."

Queste le parole di Giorgio Armani. Il greige non è stato dunque per lo stilista solo una scelta estetica, ma ha rappresentato una struttura cromatica su cui costruire, su cui creare linee in movimento restando sempre coerente con un'idea di sobrietà sofisticata.


Giorgio Armani - PE 2025

Quello di Armani è stato un approccio personale e innovativo al colore. Il colore è struttura portante, non elemento accessorio o decorativo. Il colore definisce i volumi di un abito, costruisce equilibrio visivo, stabilisce relazioni tra le superfici e diventa uno degli elementi chiave su cui si articolano le collezioni: una grammatica cromatica coerente, razionale, capace di organizzare il linguaggio visivo.

Il greige non è un unico colore, ma una famiglia cromatica (usando una terminologia in senso allargato)di cui fanno parte un'infinità di sfumature, lineari, discrete, capaci di accogliere altri accenti cromatici. La naturalità è la caratteristica principale di questa gamma di nuances, che seppur definite dallo stilista "metropolitane" affondano le proprie radici nell'essenzialità della pietra, delle sabbie, della terra. Esplode un universo di sfumature che prendono vita su tessuti pregiati e fluidi, regalando eleganza a look sia maschili che femminili, una palette pensata senza distinzione di genere, trasversale per look formali ma anche rilassati.


Giorgio Armani - Collezione "Con l'armonia di sempre" - Menswear PE2026

La ricchezza cromatica delle palette a base greige è impressionante. Toni terrosi, sfumature infinite di beige freddi, rosati, riscaldati da bagliori metallici, velature di grigi cangianti, variazioni di taupe, richiami ai colori dei minerali, delle pietre, delle sabbie.
Un intreccio cromatico che si esprime anche con i tessuti pregiati, morbidi, accoglienti. Giorgio Armani fa largo uso nelle collezioni sia uomo che donna del suede, della nappa, dello chiffon e delle sete lavorate, delle maglie sottili e multi-filo. Ed è proprio dall'interazione fra materia, colore e luce che esplode la ricchezza cromatica di questa palette straordinaria.
Inoltre, ho potuto osservare che negli ultimi anni Giorgio Armani ha scelto di spostarsi più frequentemente dalle tinte unite ai tessuti lavorati, multimaterici, con ricami, con trame multi-filo spesso contenenti mix cromatici al loro interno, creando effetti pluri cromatici sfaccettati e cangianti, pur rimanendo sempre nella palette dei toni naturali e con il greige come filo conduttore. 


Giorgio Armani - Collezione Roots AI 2025/2026

La collezione Autunno Inverno 2025, solo per citare la più recente, è intitolata "Roots", il tema del "ritorno alle radici" è interpretato dalla scelta dei colori minerali, naturali, della terra e della lava. La terra non è solo materia ma memoria e natura che nutre, restituendo solidità, appartenenza, calore ancestrale.

Il blu navy un simbolo identitario, un modo di essere più che un colore

Se il greige è stato per Armani architettura, il blu navy è identità. Armani lo definiva come il colore della sua uniforme quotidiana. "Blu navy è il mio colore di riferimento, la mia uniforme quotidiana: un colore profondo e vibrate che trovo calmante. Il blu è una grande alternativa al nero, con la sua neutralità di tinta, ma con l'aggiunta di un elemento, il colore. Si sposa con la mia personalità, pragmatica e riservata". Queste le parole di Giorgio Armani in un'intervista di anni fa. 


Giorgio Armani PE 2011 - "La femme en bleau"

Il blu navy è il colore che esprime al meglio la su etica personale, non è severo come il nero e in più accoglie una componente cromatica seppur lontana dalla sua tinta radice, ma allo stesso tempo è un colore rigoroso e calmante, che in natura ritroviamo nelle profondità marine, trasmette una forza silenziosa.

Giorgio Armani PE 2011 - "La femme en bleue"

Lo stilista ne fa un grande uso, per le collezioni uomo e per la donna. Nelle collezioni donna, lo troviamo declinato in vari outfit quotidiani, ma è la sera ad incarnare al meglio il blu navy. La sfilata "la femme en bleue", PE2011 presenta un'intera collezione blu, un omaggio di Re Giorgio al suo colore del cuore.

"Il blu navy è forte e gentile allo stesso tempo. Non è monastico e severo come il nero, ma resta un colore meditativo, con un richiamo al mare che per me rappresenta qualcosa in più, perchè amo la vastità dell'oceano. Il blu navy costruisce un'immagine di calma, e questo riesce a rilassarmi", sono ancora parole di Giorgio Armani su questo colore da lui tanto amato.

"Alla tristezza rispondo con il colore", l'energia positiva nel colore

Questa frase fu pronunciata dallo stilista in occasione della sfilata PE2018 a Milano (settembre 2017), Armani non citò un episodio specifico, un fatto di cronaca o a un lutto, probabilmente riferendosi al clima generale di cupezza ed incertezza che si respirava in quegli anni.

Giorgio Armani PE2018

In questa frase si coglie il senso profondo di una moda che non è mai mero abito, ma linguaggio emotivo e civile. Il colore, per Armani, è energia positiva da restituire al mondo soprattutto in un momento difficile. E così esplodono i colori nelle stampe e nei rasi di questa collezione, abbastanza insolita dal punto di vista delle scelte cromatiche rispetto agli standard armaniani, ma che risponde al desiderio dello stilista di dare il suo contributo di sollievo e gioia al mondo proprio con il colore.

I paesaggi del cuore di Giorgio Armani, il mare e l'isola di Pantelleria

Giorgio Armani AI 2025/2026

In un'altra intervista rilasciata a Vogue Italia, Giorgio Armani parla dell'amore profondo che lo lega all'isola di Pantelleria dove tra l'altro, aveva anche acquistato una bellissima villa sul mare e dove amava trascorrere parte delle su vacanze.

Armani parla dei paesaggio straordinari e incantati di questa isola, in particolare cita la luce diretta, la roccia vulcanica nera, l'energia della terra e parla del blu profondo del mare tutto intorno. Nella stessa intervista spiega come Pantelleria e Milano sono due poli opposti e complementari che lo ispiravano in modi diversi.

Giorgio Armani PE 2024

Un altro paesaggio quindi, dopo quello metropolitano di Milano a ispirare lo stilista piacentino. Ed è così che le passerelle di Armani si accendono di innumerevoli sfumature di azzurro, ricami che luccicano proprio come il mare illuminato dalla luce diretta del sole, mixati ai toni bruni della roccia vulcanica e ai colori potenti delle terre di Sicilia. È una palette dicotomica, dove la leggerezza delle acque si scontra con la concretezza della roccia.


Giorgio Armani PE2023

L'isola di Pantelleria dunque con i suoi contrasti netti, nutriva le sue ispirazioni con sfumature naturali e minerali.

Le acque del mare e l'ambiente marino sono riproposti nelle collezioni di Armani non solo attraverso il colore, ma anche con il movimento del tessuto, con i richiami cangianti e riflettenti, con top e abiti in rete di perline e con la tecnica del degradé cromatico, sia su stampe che realizzato con i ricami.

Giorgio Armani e il colore: la distanza dei colori freddi

Giorgio Armani - I colori della distanza

Le palette delle collezioni di Giorgio Armani hanno dunque sempre posseduto un’identità cromatica precisa e riconoscibile. Lo stilista è diventato celebre per il greige, sua firma inconfondibile, ma ha spesso privilegiato anche il nero, pensiamo che la collezione AI 2016/2017 è addirittura intitolata "Black Velvet". Il nero colore soprattutto per la sera impreziosito da ricami e dettagli di luce.
In generale, salvo rare eccezioni, Armani ha prediletto i toni freddi nelle sue collezioni: colori che comunicano distanza e distacco, ma anche serenità, eleganza e un’aura di mistero. I tessuti hanno amplificato questo effetto di implacabile raffinatezza: il velluto è stato uno dei codici stilistici più riconoscibili della maison, accanto a materiali leggeri e preziosi come lo chiffon e lo shantung.

Il colore liquido delle collezioni alta moda Armani Privé

Negli ultimi anni, le collezioni si sono arricchite di sfumature cromatiche e di combinazioni materiche sempre più sofisticate. Armani ha introdotto tessuti dall’effetto liquido, quasi come se l’abito fosse fatto di un fluido riflettente: sete lucide, rasi, velluti e nuove stoffe capaci di unire struttura e bagliori, con una brillantezza che ricorda persino quella dei metalli liquidi.
Massima espressione della sua creatività in questo senso, sono state le collezioni Armani Privé che dal 2025 accompagnano la produzione ready-to-wear dello stilista.

Armani Privé

Il risultato è un’esplosione controllata di colori: grigi metallici, azzurri acquosi, verdi freddi e siderali, tocchi di rosa cipria, fino a una gamma sempre più ampia di blu e azzurri che restano protagonisti assoluti del suo immaginario cromatico.

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